L’analfabetismo motorio è un problema autentico, dei nostri tempi. Si tratta dell’incapacità di compiere movimenti anche molto semplici quali possono essere delle capriole ma anche delle corse; come rimediare? Se la sedentarietà, dovuta a ritmi di vita da sedie e pc, domina, occorre provare a proporre dei giochi di movimento, ai nostri figli. Stimoliamoli dunque ad una serie di giochi che accrescono le capacità motorie. Tanti di noi ricorderanno infanzie caratterizzate da giochi all’aperto, movimentate da gessetti, corde, e tanta fantasia. Ripeschiamo, proprio nei nostri ricordi, quei giochi così dinamici che ci hanno allietato per interi pomeriggi e tramandiamoli ai nostri bimbi.
Nascondino
Questo è un gioco che i bambini di ogni età amano. Lo sperimentano nei luoghi piccoli e nei grandi, al chiuso o all’aperto. Servono minimo due bimbi per giocare ma il divertimento inizia laddove a riunirsi sia almeno quattro cinque bambini. Per prima cosa si fa il tocco che deciderà chi dovrà cercare le altre persone e chi invece si dovrà nascondere. Il bambino che deve contare si mette con gli occhi chiusi di fronte ad un muro o ad un qualunque elemento che sarà denominata “tana”, quindi rifugio. Si può decidere di contare fino a venti ma anche fino a 100, a piacere dei partecipanti.
Una volta arrivato alla fine del conteggio, il bambino griderà “via” e inizierà a cercare gli altri. Ogni volta che scorge uno dei suoi amici deve tornare alla “tana ” e gridare il nome del bambino trovato, eliminandolo dalla turnazione; se invece questi, appena scoperto, riuscirà a raggiungere la tana, prima di lui, griderà “tana per me”, e sarà libero di partecipare al turno successivo. L’ultimo giocatore rimasto in gioco, avrà la possibilità di rendere liberi tutti se raggiunge la tana e grida “Tana libera tutti“. In questo caso il bambino che ha già contato dovrà contare nuovamente. Se invece questo non dovesse accadere, a contare sarà il primo bambino trovato.
Campana
La campana è un gioco veramente vecchio; se non ve ne ricordate è perché, nella vostra infanzia avrà presentato nomi diversi. Qualcuno lo definiva riga, qualcuno lo chiamava paradiso, altri invece dicevano di giocare a settimana. Per giocare occorrono dei gessetti con un cui tratteggiare su un marciapiede.
Tutto ciò che serve è ricalcare una torre campanaria composta da 10 caselle numerate progressivamente, quindi a partire da uno e fino a 10, che si succedono in fila indiana. Una volta composto lo schema, il bambino lancia un sasso nella casella numero 1 e inizia il cammino saltando su un piede solo ma evitando la casella contraddistinta. Il compito consiste nell’arrivare in cima alla campana disegnata e poi tornare indietro raccogliendo il sassolino e partendo di nuovo , lanciando il sasso sulla casella 2 e così via. Il fine del gioco , semplice e movimentato, è non perdere mai l’equilibrio ed arrivare a lanciare il sassolino in tutte le 10 caselle.
Salto della corda
Questo gioco si svolge con almeno 3 membri, due tengono e girano la corda e uno salta. Si può saltare a piedi giunti, alternati oppure andando all’indietro, per i più audaci. L’occorrente necessario allo svolgimento del gioco è una corda. E , chiaramente, un po’ di spazio. In tanti ricorderanno la tiritera della frutta che la persona che salta deve interpretare, durante i salterelli. Ad ogni bambino è assegnato un frutto e quando chi salta sbaglia, sarà proprio la persona a cui corrisponde il frutto su cui si è bloccata, a prendere il suo posto.
Ruba bandiera
Per giocare a ruba bandiera occorrono giocatori di numero pari, che saranno divisi in due squadre. Serve poi qualcuno che sostenga la bandiera (può essere anche un adulto se super partes). I giocatori si sistemano su due linee parallele e ad ognuno viene assegnato un numero. Chi porta la bandiera (un pezzo di stoffa qualunque o un drappo o quel che si può racimolare di sventolabile), invece, si troverà al centro e chiamerà i vari numeri che dovranno correre . Dei due, che avranno lo stesso numero, chi per primo riuscirà a rubare la bandiera, facendola arrivare al suo posto senza oltrepassare la linea che divide il campo di azione, vince un punto. Se tornando indietro il partecipante viene toccato dall’avversario, il punto va all’altra squadra. Vince la squadra che ottiene un tot di punti, decisi di prima di iniziare a giocare.
Mosca cieca
Per giocare a mosca cieca occorre un fazzoletto o una bandana da annodare sugli occhi di un giocatore, estratto a sorte. Si può fare sia all’aperto, limitando un campo di gioco, sia in al chiuso ma in un posto grande; occorrono più giocatori. La “mosca cieca”, che è in sostanza il giocatore bendato, viene fatto girare su se stesso in modo da perdere, completamente, l’orientamento e poi lasciato libero di vagare per lo spazio in modo da acchiappare chi gli gira intorno. Se afferrato,quest’ultimo, sarà riconosciuto da un’analisi tattile del viso, il giocatore individuato prenderà il posto della mosca cieca.
Hula hoop
L’hula hoop è un giocattolo di forma tondeggiante che i bambini possono usare, inserendolo intorno al bacino e facendolo ruotare rapidamente, con un movimento di grande coordinazione. L’hula hoop può ruotare sulle caviglie, qualunque riesce a farlo girare sulle ginocchia e persino sulla testa o sul collo. Per i bambini, aspiranti circensi, è possibile utilizzare diversi cerchi, da esibire su più parti del corpo. E’ sempre divertente usarlo,anche per coloro che non riuscissero nell’esperimento di equilibrio, può essere adoperato infatti anche per passarci dentro o saltando. Baserà acquistarne diversi da mettere sul pavimento e creare u percorso di movimento.
I quattro cantoni
Per giocare ai 4 cantoni occorrono almeno 5 bambini ed uno spazio aperto. Si creano 4 campi da gioco che saranno invasi dai 4 bambini, singolarmente. Facendo la conta si stabilisce chi invece rimane al centro. Chi stanzia nei 4 cantoni dovrà invertire spesso il posto senza che la persona nel mezzo riesca a prendere la sua postazione. Nel caso ci riesca, il bambino sprovvisto di cantone finisce nel mezzo, e così via. Una variazione del gioco, si chiama rialzo: un bambino sta al centro e quando urla “rialzo”, tutti i presenti devono spostarsi per andare a collocarsi su qualche superficie più alta. Se si sta all’aperto si può passare dal gradino di uno scalino ad una panchina ad esempio, se invece si è al chiuso si passerà dalla sedia al letto. E così via.