L’acronimo è Bes, indica i Bisogni Educativi Speciali ovvero le difficoltà evolutive di sviluppo, di tipo permanente o transitorio, in campo educativo o di apprendimento. Non tutti i bambini, come è noto, vivono le tappe dell’apprendimeto allo stesso modo e soprattutto non negli stessi tempi; in alcuni casi però è necessario, oltre che attendere i progressi, rafforzarli, incitarli, sostenerli.
Con il termine “Speciali” ci si riferisce proprio a tutto quello che può compensare determinati comportamenti, di tipo cognitivo, sensoriale o motorio. In questa grande microarea dei Bes, si distinguono diverse tipologie di deficit; i DSA sono disturbi dell’apprendimento; questi ultimi riguardano alcune abilità specifiche che sono normalmente raggiunte, acquisite, dai bambini nel periodo della scolarizzazione; nella tappa dell’età scolare. Nella classificazione internazionale dettata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità i DSA sono identificati con la sigla F81.
Una percentuale di bambini con DSA, circa il 20 per cento, ha anche difficoltà a mantenere a lungo l’attenzione su un discorso o un esercizio ed al contempo non riesce a stare fermo (si pronuncia come ADHD : Disturbo Da Deficit Dell’Attenzione E Iperattività). I disturbi specifici dell’apprendimento registrano la non autosufficienza durante l’iter scolastico in quanto concernenti, nella maggior parte dei casi , le attività di scrittura, lettura e calcolo.
I DSA tormentano bambini e ragazzi che in genere, non presentano disabilità, ma che possono rendere loro difficoltoso il tempo di permanenza a scuola, se non vengono soccorsi nella maniera corretta. Per la legge italiana, i ragazzi affetti da DSA non hanno diritto all’insegnante di sostegno ma , quanto meno, ricevono strumenti didattici e tecnologici di tipo compensativo quali registratore, programmi di video-scrittura, calcolatrice, e tanti altri ausili, oltre a delle cosiddette misure dispensative che consentono loro di sostenere le prove di verifica in modo egualitario agli altri ma secondo criteri di competenze acquisite.
Quali sono i disturbi di apprendimento più riscontrati ?
- -dislessia
- -disortografia
- -disturbo specifico della compitazione
- -disgrafia
- -discalculia
Sono rintracciabili attraverso alcuni segnali di cui è bene tenere conto; dal ritardo nella esposizione del linguaggio ai problemi di pronuncia al vocabolario ridotto di parole che si ripetono, in relazione all’età di riferimento; anche la difficoltà ad imparare l’alfabeto oppure i colori o i giorni della settimana può segnalare una problematica in atto; l’iperattività e la distrazione costante, se in forme ingestibili, può annoverarsi tra i segnali di disturbo. Alcune situazioni di allarme invece si verificano attraverso la socialità: grosse difficoltà nell’interazione con gli amici, ma anche la difficoltà di orientamento spaziale, di acquisizione dei concetti di destra e sinistra o il ritardo nell’apprendimento di abilità motorie fini .
Campanelli di allarme IN ETA’ SCOLARE (3-6 ANNI):
Bisogna osservare eventuali difficoltà ad abbinare le lettere ai suoni ma anche continui errori nella lettura di numeri a due o più cifre, laddove queste vengono invertite nell’ordine, confusione tra i simboli aritmetici; lentezza nell’ apprendere o nel memorizzare; coordinamento motorio goffo.
Campanelli di allarme IN ETA’ SCOLARE (7-10 ANNI):
difficoltà ad imparare prefissi e suffissi; difficoltà a risolvere i problemi di matematica; grafia incomprensibile e parecchio disordinata; incapacità di ripetere in modo logico una storia. Incapacità di socializzare e difficoltà nella comprensione di scherzi o storie goliardiche. Incomprensione del senso dell’umorismo o dell’ironia.
Per questa tipologia di disturbi, ma in generale per tutti coloro che vogliano acquisire le abilità logico – matematiche, di tipo comunicativo, di linguaggio od anche di memoria e attenzione, un gioco utile sembrerebbe essere “il mercante in fiera”. I piccoli giocatori prenderanno parte all’asta offrendo in cambio, dei dolcetti o qualsivoglia alimento, anziché le classiche monete.
Anche “La fabbrica delle parole” può stimolare l’apprendimento della scrittura. Il gioco trae illuminazione dal metodo montessoriano. Nel cofanetto ci sono diverse lettere sagomate e delle schede disegnate con cui il bambino si intratterrà a riscrivere le parole suggerite. La scatola contiene 32 schede illustrate, 123 lettere e una guida all’esercitazione.
Invece la “Palla sensoriale blu” può rivelarsi un ottimo esperimento di gioco stimolante. Sviluppa agilità e coordinazione. Il colore blu , non è casuale; la sua intensità infatti aiuta a accrescere il senso della vista. Adatta alla percezione tattile e alla sollecitazione di tutte le zone del corpo grazie alla sua superficie in rilievo.
Al di là dei giocattoli acquistabili presso alcuni negozi generici o anche presso punti vendita specializzati nella proposta di soluzioni utili ai bes, esistono siti multimediali che propongono esercizi pratici, da svolgere per un recupero progressivo di alcuni problemi; sono assolutamente gratuiti e facilmente fruibili.
Tra l’altro, l’iscrizione ad alcuni portali, è buona cosa anche per ritrovarsi a condividere esperienze, in tal senso, tra genitori e riuscire a consigliarsi circa le attività didattiche riscontrate come migliori od i giochi risultati di maggiore gradimento.
La solidarietà tra persone che vivono una stessa difficoltà è di certo un incoraggiamento di grande importanza per un genitore ma anche per un ragazzino che si sentirà meno solo nel dover gestire un disagio, apparentemente insormontabile ma che si verificherà invece, meno grave di quanto possa apparirgli inizialmente.