Trenini elettrici, macchine telecomandate, minicomputer e tanto altro; sono molto ricercati dai bambini e sono prodotti, in modo esponenziale, dal mercato. Perché allora limitarne l’acquisto oppure a chi non donarlo e per quale motivo? I giochi elettrici contengono mercurio e cadmo. Se non è possibile negare l’acquisto ai bimbi scolarizzati, almeno possiamo evitare di donare apparecchi elettrici ai bambini più piccoli.
Greanpeace ha prodotto una guida, a tal proposito, spiegando con novizia di dettagli, gli elementi inseriti in ogni giocattolo, tipologia per tipologia; e asserisce, la politica dei produttori di giochi riguardo alle consistenze tossiche. In generale, è sempre importante, controllare che il giocattolo in questione non abbia parti guastate o che si staccano.
Quando si apre un dono, e si tira fuori all’imballaggio, la frenesia domina e, giustamente, si vuol giocare immediatamente. Meglio però dare un’occhiata e tutelare il bambino da possibili difformità. Ancora, è preferibile acquistare un numero di giochi inferiore a quello desiderato ma di maggiore qualità,per essere certi della consistenza, della durabilità e dei suoi congegni a norma.
Molti giochi elettronici fanno parte della grande famiglia dei giocattoli “educativi”; producono luci, attivano suoni, musica, suggeriscono parole e frasi. Se è vero che si tratta di giocattoli utili all’apprendimento , è altrettanto vero che siano costituiti di congegni particolari atti alla produzione della interattività. Questi giochi devono essere attentamente visionati per evitare che fili sospesi, batterie a vista o altri elementi danneggiati, possano ledere al bambino,destinatario del gioco.
In linea di massima, il processo di scrupolosa supervisione viene attuato dalla normativa italiana sulla sicurezza dei giocattoli, contenuta nel Decreto Legislativo 11 aprile 2011 n. 54. Questa legge ha recepito la Direttiva Europea 2009/48/CEE, che a sua volta, è subentrata alla direttiva 88/378/ CEE, scaturita in considerazione dello sviluppo tecnologico che , negli anni, ha attirato il grande settore dei giocattoli. Tale aggiornamento legislativo è stato reso indispensabile per dare una risposta ai problemi presentatisi in merito alla sicurezza dei giocattoli in materia di rumore, sostanze presumibilmente tossiche presenti negli stessi e del rischio di soffocamento che questi ultimi, potrebbero arrecare.
Lavaggio pre uso
Lavare il gioco e tenerlo all’aria aperta, prima del suo utilizzo, può essere una buona situazione di partenza. Di certo, non consentire al bambino di poter utilizzare il gioco appena scoperto, non sarà semplice ma ogni volta che si ha un nuovo gioco, è opportuno, lavarlo con un prodotto disinfettate, ed asciugarlo molto accuratamente prima dell’uso.
Nell’indecisione totale, per scegliere il gioco da regalare, si può fare riferimento a dei criteri :
educativo-pedagogico: è un giocattolo pedagogico? Cosa insegna al bimbo? Lo intrattiene semplicemente o al contempo lo stimola a qualche esercizio? Lo induce ad utilizzare il suo corpo ? O la sua mente?
economici: qual è il suo prezzo? E’ equiparato a ciò che dona? Sembra essere proporzionato alla qualità del prodotto in questione?
di dimensioni : quanto spazio invade? Si può ritenerlo ingombrante? E’ proporzionato alla stanzetta del bambino o necessita di uno spazio alternativo della casa?
audiometrici: è un giocattolo chiassoso? Quanto tempo potrà essere utilizzato senza provocare emicranie? Può far bene al bambino ascoltare determinati suoni o la ripetizione di quelel specifiche parole?
progressivi: è adatto alla sua età e al suo livello potenziale di sviluppo cognitivo? Anticipa, in qualche modo, i suoi bisogni o le sue esigenze?
temporali: per quanto tempo potrà essere usato? E’ un gioco che può accompagnare il bimbo nella sua crescita? O la sua funzione si esaurirà nel giro di qualche mese? Potrà essere utilizzato anche in modo alternativo, col cambiare delle esigenze del bimbo ? Può essere adattato acquistando altri pezzi così da potenziarne le funzioni?
passatempo: ci sono giochi che riescono a tenere un bambino impegnato per ore, altri invece che durano il tempo di un minuto. Non ci sono regole, dipende dall’attrazione che il bimbo muoverà verso il gioco. Ma conoscendo il piccolo in questione, potremmo abbozzare un’idea sulla sua reazione rispetto all’oggetto puntato.
In conclusione
Non esistono giocattoli assolutamente dannosi alla salute psicologica dei bimbi ma neppure quelli necessari alla acquisizione di determinate abilità. Invece, compete ai genitori un monitoraggio costante che detti le modalità di utilizzo per poter adoperare i giochi in generale, ed in particolare, quelli elettronici. Indipendentemente dalla qualità dei giochi scelti, è utile sapere che sussistono limiti ai tempi del gioco così da poterne usufruire con maggiore cognizione ed evitare di dedicare troppo tempo esposti a suoni intermittenti, a registrazioni di parole che seguono a ripetizione od a luci scintillanti. Ed è’ inoltre importante, come già asserito, che venga valutata la fase evolutiva del bimbo o ragazzino in questione concedendogli di giocare a strumenti adatti alla sua specifica fascia anagrafica. Generalizzando, a partire dai 4 anni di età, si sviluppa il pensiero imitativo ovvero si concretizza un processo attraverso cui il bambino acquisisce indicazioni attraverso l’imitazione. E’ il momento giusto per ricevere giochi elettronici, che finalmente possono essere affiancati ai libri filastrocche, ai bambolotti ed ai peluche.