Sono costruiti, programmati ed infine trasformati. Si tratta dei robot giocattolo. Di ogni forma e dimensione, tutti capaci di reinventarsi per la gioia di ogni bambino.Ve ne sono economici e costosi, basilari e complessi. Si configurano come tra i regali più graditi per i bambini di tutte le fasce di età. Capaci di intrattenere ed interagire, consentono ai bambini un modo semplice per approcciare alla tecnologia ed al contempo all’informatica basilare.
I robot sono, senza dubbio, interessanti per la loro sudditanza al comando; ogni bambino, grazie a qualche dispositivo, può governare il proprio robot e farlo camminare, muovere a destra o a sinistra; addirittura, nei robot più sofisticati, è possibile che il giocattolo canti e balli. Tra le capacità meno evidenti però vi è quella della stimolazione alla fantasia ed alla manualità. L’assemblaggio di questi giocattoli, è altamente educativo. Tra i robot trasformabili preferiti, in pole position, resta da anni l’umanoide.
Umanoidi
I robot umanoidi hanno le fattezze degli umani. Alcuni sono delle misure di un bambino ed arrivano ad un metro di altezza; altri sono più piccini, pensati per un facile trasporto e maggiore maneggevolezza.
Li visioniamo insieme.
La Meccano ha lanciato in commercio un robot giocattolo di circa 1, 20 metri. Un umanoide, composto di 550 pezzi e arnesi utili per l’assemblaggio. Dalla versione tradizionale può trasformarsi in un’altra. Tra le sue funzioni basilari vi sono: l’identificazione vocale, numerosi quiz e la proposta vocale di barzellette. Al suo meccanismo sono necessarie tre batterie, non comprese nella scatola. Fabbricato in policarbonato, questo robot può essere adattato con altri pezzi purchè dello stesso marchio, acquistabili singolarmente. Può essere programmato per il sistema iOS ma anche per il sistema Android.
Allo stesso marchio appartiene il robot giocattolo ispirato alla serie Jimu; un robot umanoide programmabile, interattivo e di facile utilizzo; è realizzato con un design perfetto ed è avvalorato da meccanismi servo ad alta precisione. Può essere comandato tramite smartphone o tablet ed è in grado di ballare; coreografie sempre aggiornate possono essere scaricate tramite connessione internet.
Concludiamo le nostre proposte con i robot giocattolo umanoidi di Kuman. Disponibili in diversi colori, sono consigliati per bambini di almeno sei anni. Sono infatti programmati per azioni complesse. Ballano, si muovono anche secondo criteri personalizzabili e risultano sensibili al tatto. Sono oggetti giocattolo di grande stimolazione cognitiva e utili alla interazione col bambino.
Al di là dei robot, grandi classici nel segmento commerciale dei giochi da trasformazione, esistono molti personaggi, desunti magari dai cartoon in voga, quelli del momento, che hanno la capacità di assemblarsi e proporre azioni sempre più sofisticate. Da Mickey Mouse a Blaze alle Super Wings, interamente realizzati in plastica resistente, questi miti dell’immaginario infantile, possono ritrovarsi a camminare, a ruotare (in quanto forniti di ruote) ed a ballare, cambiando l’assemblaggio dei pezzi.
E’ affascinante, per i bambini, riuscire a cambiare i connotati del soggetto in questione e magari potenziarne le possibilità di movimento, rendendolo macchina,aereo, o mostro, a seconda delle possibilità offerte dalla casa madre di produzione. Molti dei giochi da trasformazione, grazie a dei motori incorporati, possono infatti, diventare vetture da corsa, con cui avventurarsi in meravigliose esplorazioni, grazie a pulsanti predisposti.
Ma sapevate che anche i dinosauri si trasformano? Ebbene succede grazie alla De.Car 2. L’azienda ha pensato bene di puntare alla trasformazione degli estinti animali, consentendo loro di assumere forme e dimensioni diverse, grazie a qualche piccolo spostamento di coda o di testa. Una felice idea per tutti i bimbi appassionati di preistoria. Realizzati in plastica dura, sono facilmente distruggibili e ricomponibili, in grado di resistere agli urti più violenti ed ai lanci.
Ultima traccia perseguibile, alla ricerca di un gioco da trasformazione, è quella dei puzzle. Da non credere, eppure esistono. Si tratta di puzzle molto particolari, in versione 3d. Questi riescono infatti a garantire scenari diversi, muovendo le singole caselle da incastro, e proponendo quindi ipotesi immaginative sempre nuove.
Non possono, di certo, correre o lottare, ma si trasformano in modo più statico, consentendo comunque la possibilità di un cambiamento all’interno dello stesso giocattolo. Magari sono regalabili a bambini meno energici o a coloro che amano costruire mosaici.
Insomma, giochi dalla possibilità di cambiamento e trasformazione, ve ne sono per tutti i gusti e per tutte le tipologie di bambini. Perché, che siano più tranquilli e riflessivi o esuberanti e attivi, i bambini amano smontare i giocattoli e provare a donargli nuove vite. Fa parte della loro scoperta, graduale, del mondo circostante. Ancora meglio, allora, che queste distruzioni didattiche possano poi rivelarsi nuove scoperte di creazione, nuove possibilità di immagine per quanto hanno appena sezionato. E magari poi scegliere, valutare con stupore e attenzione, tra le due o più opzioni possibili, il volto preferito con cui giocare, per un tempo maggiore, e con più numerosi spunti di fantasia. Scomporre e comporre sono passaggi fondamentali del gioco, metafore della vita che li aspetta.